I CINQUE TIBETANI, UNA STORIA DI SUCCESSO
Seguiti da milioni di persone nel mondo, questi 5 esercizi sembrano assicurare salute ed eterna giovinezza.
I lama tibetani certo la sapevano lunga ed hanno voluto tramandarci come rimanere fighi e con tutti i capelli fin oltre i 100 anni.
O no?
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I 5 tibetani furono divulgati per la prima volta nel 1939 da Peter Kelder nel suo opuscolo The Eye of Revelation, successivamente ristampato nel 1946 come Ancient Secret of the Fountain of Youth. Quando il libro fu scritto, Kedler lavorava come ricercatore presso gli studi cinematografici di Hollywood.
Da moltissime persone i 5 tibetani vengono ritenuti uno spezzone coreografico di un vecchia coreografia in costume, che Kelder ha mescolato con qualche vaga nozione di Hatha yoga, sulla scia della moda dell'Oriente degli inizi del '900. Fu certamente scartato come copione cinematografico poiché non ne abbiamo traccia nella cinematografia Hollywoodiana; in effetti la storia è piuttosto banale ed in parte copiata dal ben più famoso romanzo “Orizzonte Perduto” di J. Hilton, di poco precedente. Dopo un paio di ristampe il libretto cadde nell'oblio. Si narra che ne venne ritrovata una copia negli anni '80 in una soffitta e da lì fu poi riportato in grande voga per i benefici che questi riti promettono sulla ricrescita dei capelli, energia sessuale, miglioramento della vista ed aspetto in generale del corpo.
Non esistono altre fonti che attestino l’esistenza di queste pratiche, nessun tibetano ne ha mai sentito parlare nella propria tradizione ed alcuni degli insegnamenti sembrano essere del tutto in contraddizione con le pratiche e le tradizioni tibetane di cui siamo a conoscenza. Se si studia il complesso yoga tibetano è molto facile rendersene subito conto.
Alcuni punti in particolare:
- nella medicina tibetana si sostiene l'esistenza di cinque chakra, e non sette come nella cultura indiana (e come riportato nel libro di Kelder);
- la medicina tibetana considera la salute come il risultato dell'equilibrio tra i cinque elementi, e non come il frutto della corretta rotazione dei vortici energetici dei chakra;
- lo yoga tibetano non contempla movimenti di rotazione su se stessi (al contrario del primo rito che consiste proprio in questo);
- i lama buddisti generalmente insegnano a superare l'attaccamento ai valori materiali, compreso il desiderio di apparire giovani, snelli e attraenti;
- nessun lama tibetano finora ha mai affermato di conoscere gli esercizi che costituiscono i cinque riti prima che essi gli fossero mostrati.
(fonte: Wikipedia, la mia conoscenza dello yoga tibetano e l’opinione di tutti gli studiosi seri con i quali ho potuto confrontarmi)
Attenzione: non sto discutendo i benefici di questa pratica, ma il marketing e lo storytelling con il quale è proposta.
Perché i 5 tibetani fanno comunque bene? ovviamente perché l’esercizio fisico fatto tutti i giorni fa bene!
Quindi va bene farli, ed ancora più importante imparare ad eseguirli bene con un bravo insegnante che sappia anche integrarli; ritengo infatti che gli esercizi siano incompleti e piuttosto avanzati, con il rischio che possano venire eseguiti in maniera scorretta dai neofiti e quindi causare dolori o peggio.
Non va bene invece spacciarli per qualcosa che non sono. Capisco che il claim “eterna giovinezza”, unito ad un profumo di antica saggezza orientale nascosta per secoli, sia veramente accattivante; ma chi insegna ha il dovere di informarsi in profondità. Non importa quanti milioni di persone li eseguano, non è questione di credere o non credere che facciano bene (l’esercizio fisico regolare fa bene, si!), ma di onestà intellettuale e di un minimo di ricerca e formazione sulle fonti di ciò che si insegna e si pratica.
Ad ogni modo, affinché ognuno possa farsi una propria opinione, invito a leggere il libretto di Kelder: chi è abituato a studiare le tradizioni dello yoga, o a leggere libri appena un poco più maturi rispetto ai fumetti per bambini, si avverrà immediatamente che questo libretto è molto più simile ad una bozza di copione per un film che non a qualcosa con antiche radici. Si salva solamente l’ultimo breve capitolo, aggiunto anni dopo, dove si trova una descrizione un po’ accurata di come recitare l’”OM”.
Uno straordinario successo di marketing!
NB in ogni caso le rughe vengono comunque, rassegniamoci.
